03/07/2016
IL CAMPO VALTELLINA E GLI INCONTRI CON IL NOSTRO CLUB

Il Campo Valtellina 2016 si è svolto dal 3 al 17 luglio 2016. Prima del Campo, tutti i ragazzi hanno passato una settimana in famiglia, nel nostro Distretto. Quelli provenienti da Paesi extra – europei hanno avuto ancora ospitalità in famiglia, per una settimana dopo il Campo.

Il tema del Campo è stato: “Le montagne, conoscerle, capirle e apprezzarle”; direttore, Alfredo Cantoni; sede: l’Hotel Alpi & Golf di Bormio.

Quindici gli ospiti: Gabriel Piccoli Guarido dal Brasile, Quinn Spear dagli USA, William McGregor dagli USA, Aurelia Ahokas e Meeri Rimpi dalla Finlandia, Eva Maria Striesova dalla Repubblica Ceka, Maria Barmina dalla Russia, Joos Deprince dal Belgio, Eren Eriten dalla Turchia, Rikke Keller dalla Danimarca, Christina Reher dalla Germania, Nikoloz Devdariani dalla Georgia, Chun Wie Chiu da Taiwan, Hanna Sara Dobò dall’Ungheria e Kirke Holm dall’Estonia.

Il giorno dopo l’arrivo, i ragazzi sono stati ricevuti dal Sindaco di Bormio, Roberto Volpato; a seguire grigliata all’aperto a 1800 m, sul Monte Vallecetta, a Baita Remondecia, e ritorno a Bormio attraverso i boschi. Ogni giorno, poi, escursioni nel territorio del Bormiese e dell’Engadina, con lezioni di storia, introduzione alla fauna locale, anche attraverso l’incontro con stambecchi e camosci, conoscenza del Parco dello Stelvio.

In due occasioni i ragazzi hanno incontrato i rappresentanti dei club che sostengono economicamente l’organizzazione del Campo.

La prima volta, il 9 luglio, un magnifico sabato di sole, con la giornata tersa, ideale per camminare in quota.

Presenti alcuni rappresentanti del Club Sondrio Host, siamo saliti fino al Lago di Cancano, con sosta alle Torri di Fraele, occasione per raccontare la storia della Via Imperiale. Lasciate le auto al parcheggio del Lago, salita a piedi per la Valle Settimi, fino al Passo di Trela, con molte occasioni di osservare la flora d’alta quota, in quel momento particolarmente rigogliosa. Nella discesa dal passo abbiamo trovato anche un bel rododendro bianco, insolito e raro fenomeno di albinismo.

Pranzo alla Malga Trela, ottimo agriturismo, apprezzato assai anche dai giovani che si sono adattati senza troppa fatica alle specialità locali, anche se tanto diverse dai loro piatti abituali. Ritorno a Bormio nel tardo pomeriggio e appuntamento ai giovani per il lunedì sera successivo, 11 luglio, a Teglio dove un altro agriturismo li aspettava per una cena a base di pizzoccheri e sciatt, in intermeeting con i club sponsor e le famiglie che avevano, o avrebbero, ospitato i ragazzi. Nel viaggio da Bormio a Teglio, visita al Parco delle incisioni rupestri di Grosio, al centro storico di Tirano e alle Cantine Nera di Chiuro.

Questi due incontri sono molto apprezzati dagli ospiti che approfondiscono, così, la conoscenza del Lions Club International grazie al quale stanno vivendo l’esperienza di “creare e stimolare uno spirito di comprensione tra tutti i popoli del mondo”. Aggiungo che, forse, i club dovrebbero partecipare ancora più attivamente, non limitandosi a versare la propria quota, ma andando a conoscere l’esperienza, partecipandone qualche momento, non solo durante il Campo ma anche, e soprattutto, durante l’ospitalità in famiglia. L’esperienza dei ragazzi italiani che vanno all’estero dimostra che la partecipazione dei Club è di solito più intensa di quanto non avvenga in Italia.


Nelle sue considerazioni finali, Alfredo Cantoni dice che “quest’edizione del Campo Valtellina è stata particolarmente positiva. I partecipanti hanno da subito legato tra loro e dimostrato interesse e felicità per il programma proposto. Le escursioni si sono svolte sempre in condizioni atmosferiche ottimali e quest’anno, più di quelli precedenti, il gruppo era formato da ottimi escursionisti. Hanno sempre dimostrato interesse per la vita in montagna, la sua cultura, le tradizioni e per le condizioni nelle quali la gente di montagna viveva prima dell’arrivo del turismo. Tutti i partecipanti parlavano un inglese più che discreto e anche i più timidi, negli ultimi giorni, erano rilassati e comunicativi. Hanno dimostrato un particolare affiatamento e stretto rapporti di amicizia tra di loro; si può anche dire che siamo stati fortunati ad avere come ospiti dei ragazzi così educati e disponibili. L’obiettivo del Campo si ritiene pienamente raggiunto, è stata un’esperienza d’incontro da parte di giovani di diverse provenienze e un arricchimento culturale e sociale nel quale le montagne di Bormio hanno fatto da sfondo”.

Flaminio Benetti