14/12/2019
FESTA DEGLI AUGURI DI NATALE

FESTA DEGLI AUGURI DI NATALE 

(Ristorante Campelli di Albosaggia)

Anche quest’anno ci siamo ritrovati per scambiare gli auguri di Natale con i Soci del L.C. Sondrio Masegra e del Satellite Montagna in Valtellina-Grumello presso il Ristorante Campelli di Albosaggia, dove Aurelio ci ha riservato un trattamento di alta classe, con cibi di qualità sopraffina, proprio come si conviene ad un incontro di questo tipo.

Oltre ai Presidenti dei tre Club, Ornella Moroni, Riccardo Bonaiti e Adele Santaniello, vi erano due past governatori, Fernando Andreassi e Norberto Gualteroni. Tutti hanno augurato pace e serenità per le festività natalizie, con l’auspicio di un rinnovato spirito lionistico per l’anno nuovo che tra poco inizierà. Molti altri gli ospiti presenti, tra cui Giuliana Gualteroni, Presidente del Comitato di Sondrio della Croce Rossa Italiana.

Graditissima la presenza del dr. Giuseppe Maria Scalia, Socio onorario del L.C Masegra e Prefetto della Provincia di Sondrio fino al marzo scorso, che tanto si è dato in favore della nostra comunità durante il periodo del suo incarico.

Il suo augurio è stato davvero emozionante ed intenso, andando a toccare le corde del cuore e sollecitando i presenti a darsi da fare sempre di più per le persone svantaggiate e bisognose. Ecco le sue parole: “Dicembre porta l’inverno, con una ventata di freddo, gelo e nebbia. In montagna uomini ed animali, dopo tanti mesi di fatica, lasciano la terra, e, quasi rispettandone il riposo, si ritirano nel tepore accogliente delle case, vivendo come in un dolce isolamento al calore del fuoco e degli affetti”. Ha rievocato i Natali di un tempo, con momenti da fiaba legati alla fanciullezza, la Messa di Mezzanotte allietata dal suono delle ciaramelle, la meraviglia degli alberi addobbati a festa scintillanti di luci, il fascino ovattato della neve. Il suo intervento si è chiuso con i versi della poesia di Gianni Rodari dedicata al Capodanno, che parla di desideri innocenti, di un fiore di pesco fiorito sui cipressi all’ombra della morte e della convivenza amorevole tra cani e gatti, il sogno, insomma, di una vita al di là di ogni logica, in uno spirito di pace.

Con gesto di grande generosità ha regalato a tutti i Soci la Medaglia Miracolosa, amata e diffusa da San Massimiliano Kolbe e da Santa Madre Teresa di Calcutta, con un suo pensiero che voglio qui interamente trascrivere: “La Nostra cara Mamma Celeste nell’apparire, il 27 novembre 1830, a Suor Caterina Labourè Le disse: ‘Fa’ coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia’. Diffusa per il mondo ha suscitato ovunque una fioritura di prodigi, celeberrimo quello della conversione subitanea, assolutamente inattesa, dell’ebreo incredulo Alfonso Ratisbonne, decisosi a portare la Medaglia al collo solo per far contento un amico. Il 20 gennaio 1842, in visita alla Chiesa romana di S. Andrea delle Fratte, la Vergine della Medaglia gli apparve folgorante, bellissima, sconvolgendone letteralmente l’anima. Con l’augurio che la Medaglia Miracolosa benedetta sia ben accetta, auspico che Maria Vi insegni a vivere in profondità la Vostra fede e Vi aiuti a divenire più buoni: sotto il Suo sguardo è più difficile peccare! Grazie e Auguri di ogni Bene”.

E’ stato quindi festeggiato calorosamente il past Governatore Fernando Andreassi che il 20 novembre di quest’anno ha toccato il traguardo dei 90 anni, portati ancora con grande spirito battagliero.

Terminata la cena, si è passati ad un momento di maggiore convivialità ed allegria, spostandoci nella discoteca dell’Albergo dove il mitico Mario Tessuto, insieme alla moglie Donatella (era presente anche uno dei loro figli) ci ha deliziato con una serie di canzoni degli anni ’60, tra cui la favolosa, intramontabile, immarcescibile “Lisa dagli occhi blu”, uno dei successi più strepitosi di quell’epoca con oltre cinque milioni di dischi venduti e con la testa della classifica per diverse settimane. L’artista ha cantato altre canzoni immortali come “L’immensità” di Don Backy, “Chitarra suona più piano” di Nicola di Bari, e “Vagabondo” dei Nomadi, coinvolgendo in coro tutti i presenti. Poi l’irruzione della vulcanica Donatella, che ci ha deliziato con “Tous les garçons et les filles de mon age” che, con la mano nella mano, se ne vanno piano piano, se ne vanno per le strade a parlare dell'amore.

E’ stato il modo migliore per brindare tutti insieme alla festa della natività e all’avvicinarsi del 2020, mentre fuori una splendida luna piena ci sorrideva contenta, illuminando con la sua luce la neve caduta abbondante il giorno prima e creando così quell’atmosfera di gioia interiore del tutto consona con le festività che stavamo celebrando.

Ci siamo lasciati a tarda sera con quello spirito di amicizia che è uno dei principi fondanti della nostra grande associazione.


Angelo Schena