22/03/2017
SICUREZZA STRADALE

SICUREZZA STRADALE 

(Ristorante Grand Hotel della Posta di Sondrio)

Il nostro Club, quest’anno, ha voluto sostenere il progetto della ONLUS “Valtellina Driving Project School” sul tema della sicurezza stradale e si è ritenuto quindi di invitare un ospite d’eccezione per il suo carisma, Alessio Tavecchio che, a causa di un banale incidente, è divenuto paraplegico, ma è riuscito a trasformare questa sua grave menomazione in una missione per aiutare gli sventurati come lui a non abbattersi e per svolgere un’intensa opera di educazione stradale, specie fra i giovani.

L’obiettivo dei suoi progetti è di educare circa 20.000 giovani all’anno ad una guida consapevole, per ricordare che quando siamo alla guida di un mezzo dobbiamo rimanere sempre concentrati, perché un errore, una distrazione, può, in un secondo, stravolgere la nostra vita.

Partendo dalla sua esperienza, Alessio spiega che stava procedendo, in moto, a 50 all’ora, quando è finito in una buca. Non si può parlare di fortuna (per essere sopravvissuto) o di sfortuna (per la banalità del sinistro), perché tutto ha una spiegazione. “Avevo il casco integrale, ma non avevo la visiera. Ho abbassato un attimo lo sguardo e tutto è successo in un secondo”.

Perché ci distraiamo? La distrazione può avvenire per diverse cause: l’uso del cellulare, l’impostazione del navigatore, la sintonizzazione della radio, l’accensione di una sigaretta. Con quei gesti, per un momento, sia pur breve, non prestiamo più attenzione alla strada. Ed ognuno di noi trova una sua giustificazione, perché si è convinti di essere in grado di poter far fronte alla situazione, ma si dimentica che a 50 all’ora, in un secondo, si percorrono 14 metri e a 100 all’ora un tratto di strada lungo come un campo da basket.

Con il suo banale incidente ha rotto due vertebre e il midollo spinale, senza possibilità alcuna di porre riparo al danno. Così, da 23 anni, è su una sedia a rotelle.

E’ importantissimo rispettare sempre gli elementi base per la protezione: in moto bisogna proteggere la testa (casco integrale con visiera abbassata) e la schiena (il guscio), in auto l’uso della cintura è fondamentale, non solo per i posti anteriori, ma anche per quelli posteriori, specie per quello centrale, statisticamente il più pericoloso.

Dobbiamo comportarci prudentemente anche per gli altri, non solo gli utenti della strada, ma i nostri famigliari.

Ricordo” racconta Alessio “che la prima persona che ho riconosciuto dopo l’incidente è stata mia sorella che mi ha detto: non sai cosa abbiamo passato noi per il tuo incidente, continuavamo a pregare per te. Se morivi anche la nostra vita cambiava”. Ecco, bisogna ricordare che la nostra vita è legata a quella degli altri, famigliari, amici, parenti, conoscenti.

Sia pure con mille difficoltà, una volta compreso che sarebbe rimasto per sempre su una sedia a rotelle, Alessio ho scelto di vivere, non di subire, ed ha scoperto che vivere con un sogno, con un obiettivo, ti dà la forza più grande.

Con la forza di volontà sono riuscito a diventare un nuotatore e a partecipare alle paralimpiadi, ho scritto libri, ho tenuto e tengo incontri pubblici e in televisione e sono riuscito a realizzarmi con la mia attività e con l’associazione che ho messo in piedi. Anche il rapporto con le donne è andato bene, ho avuto molte morose, ho trovato moglie, ho due figlie, sono felice, appagato, ho tutto..” ha aggiunto Tavecchio.

Non dobbiamo quindi lasciarci andare alla depressione, ma dobbiamo avere determinazione, voglia di sognare, di fare. L’importante è il percorso, non il raggiungimento del sogno, ed allora ha scoperto che la vita va protetta ed il suo compito principale, oggi, è quello di parlare con più persone possibili, per spiegare loro l’importanza di evitare quello che è successo a lui, guidando, sempre, nella maniera più concentrata possibile. E sarò felice se riuscirò, con questa mia opera, a salvare anche solo una o due persone all’anno” ha concluso.

Una testimonianza toccante, piena di passione, da una persona che, pur con le difficoltà che ha incontrato, è riuscito a trasformare in positivo la sua disgrazia ed al termine diversi soci lo hanno pubblicamente ringraziato per la lezione di vita che ci ha impartito in questa serata.


L’indomani Alessio Tavecchio ha avuto due incontri di sensibilizzazione, di due ore ciascuno, con sei classi dell’Istituto Agrario di Sondrio. Ha così avuto modo di parlare della sua esperienza e di trasmettere tutta la sua carica positiva a circa 120 alunni.

Angelo Schena